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L’antica Via del Sale

L’antica Via del Sale

1L'antica Via del SaleQuesto itinerario escursionistico collega Paesana con il Colle delle Traversette e riprende, a grandi linee, il tracciato utilizzato ai tempi del Marchesato di Saluzzo. Lungo il sentiero sono individuati alcuni punti intermedi di inserimento, segnalati lungo la strada provinciale.

SUGGERIMENTI

La Via del Sale è un itinerario di carattere escursionistico che richiede, a causa del notevole sviluppo, del rilevante dislivello, delle quote raggiunte e del fondo del tracciato, adeguata preparazione fisica e tecnica, specifica attrezzatura, conoscenza degli ambienti attraversati e buona capacità di valutazione rispetto alle condizioni del terreno e meteorologiche.
Nella scala di difficoltà del Club Alpino Italiano, è valutabile come EE = per escursionisti esperti. Particolari condizioni, anche da valutarsi sul momento, locali o generalizzate, (fenomeni di piena dei corsi d’acqua, presenza di neve, ecc…) possono rendere non praticabili alcuni tratti del percorso, per periodi più o meno lunghi.
Il percorso è di solito fattibile da luglio a settembre; ad inizio e fine stagione sarà bene prestare attenzione e attrezzarsi in funzione della presenza di eventuali nevai e tratti ghiacciati. In buone condizioni di praticabilità, l’intero percorso è fattibile in due o tre giorni.
I tempi di percorrenza riportati sui cartelli sono da intendersi come indicativi.

Il percorso può essere effettuato in entrambi i sensi di marcia; qui di seguito se ne fornisce una sommaria descrizione nel senso della salita da Paesana al Colle delle Traversette. La Via del Sale parte da piazza Vittorio Veneto in Paesana (mt. 614 s.l.m.) e si sviluppa dapprima nell’abitato cittadino, seguendo via Roma e via Po, attraversando quindi il fiume Po per portarsi sul versante destro idrografico della valle. Poco dopo il campo sportivo, si svolta in un viottolo, che si percorre sino allo sbocco della Strada Provinciale n. 26. Attraversata la strada e, fatti pochi passi, si è in Erasca (mt. 637 s.l.m.), qui si attraversa il ponte sul torrente Cornaschi e si imbocca, nei pressi della chiesetta, la mulattiera che conduce ai ruderi del vecchio poligono di tiro e all’imbocco della strada sterrata per Guardiola. Con salita costante e qualche tornante, la strada attraversa boschi di castagno e conduce alla borgata Guardiola (mt. 774 s.l.m.); da qui si prosegue sul sentiero e si perviene a Succa e a Sanghione. Si segue ora la strada sterrata che scende, passando sotto le condotte forzate della centrale elettrica di Calcinere, sino al Po. Da qui in mezzo ai prati, per portarsi poi decisamente verso il fiume; lambito l’alveo del Po, si sale ora nel bosco misto di latifoglie sino al Ponte della Counsignà (mt. 774 s.l.m.). Fiancheggiando splendidi castagneti da frutto, il sentiero alterna brevi salite con qualche tratto di discesa e arriva alla zona ove le acque del torrente Lenta confluiscono in quelle del Po (mt. 827 s.l.m.). Il percorso riprende ora il tracciato dell’antica mulattiera tra Oncino e il fondovalle: con salita ripida nel bosco e attraversata più volte la Strada Provinciale si arriva al santuario di Madonna del Bel Fò (mt. 1077 s.l.m.), che prende il nome dai maestosi esemplari arborei che fanno da scenario al luogo sacro. Imboccato il viottolo, in costante salita si raggiunge l’estremo dell’abitato di Oncino e, da qui, su strada asfaltata, il borgo di Saret (mt. 1281 s.l.m.). Con percorso su stradina a fondo naturale, la Via del Sale raggiunge quindi san Giacomo (mt. 1282 s.l.m.), località caratterizzata dalla presenza dei ruderi del nucleo rurale delle Case Brusà e si raggiungono le Meire Marco (mt. 1436 s.l.m.), anch’esse in stato di fatiscenza. Il tracciato scende ora verso Crissolo, attraverso un esteso bosco misto a prevalenza di faggio; dopo aver oltrepassato il bivio per il Monte Tivoli e attraversato il Rio delle Contesse (o Sbarme), si raggiungono le prime case e si scende nel centro abitato. Attraversato il fiume, si arriva in piazza Duca degli Abruzzi (mt. 1320 s.l.m.), in Crissolo Villa. Ripreso il cammino, si costeggia il fiume per poche decine di metri, lo si attraversa nuovamente, si oltrepassa il parcheggio e si imbocca la traccia di sentiero che conduce in località La Spiaggia (mt. 1384 s.l.m.). Da qui si percorre, sempre in destra orografica, la pista forestale; quando questa compie una decisa svolta a sinistra, la si lascia e si imbocca un breve sentiero che porta alla pista forestale che dà accesso a Pian Giasset e al sentiero per il Rifugio Quintino Sella. Tralasciato il ramo sinistro della pista, si svolta a destra e, percorse poche decine di metri, si arriva al Ponte Riondino (mt. 1539 s.l.m.), che permette di guadagnare la sponda sinistra del torrente, da dove si gode di una interessante veduta sulla lariceta di Crissolo, appena traversata. Il sentiero risale il corso del Po; si alternano salite con alcuni tratti in falsopiano e si raggiunge il pianoro (è utilizzato come pascolo – attenzione a non uscire dalla traccia del sentiero) di Pian Melzé (mt. 17154 s.l.m.), ove è situato un Posto Tappa GTA. Dal pianoro di Pian Melzé, si tralascia l’indicazione per il Vallone dei Quarti e il Lago Chiaretto e si percorre l’antica mulattiera che, con qualche tornante, permette di alzarsi sopra Pian Fiorenza e di raggiungere Pian del Re (mt. 2020 s.l.m.), in prossimità delle vecchie casermette militari, al termine della Strada Provinciale di valle. A poche centinaia di metri, si può usufruire del Rifugio Pian del Re, ad apertura stagionale; la località è inoltre punto di partenza per numerose escursioni anche in destra orografica alla valle Po. Ripresa l’ascesa verso la testata del vallone principale, si percorre l’originario tracciato della mulattiera che, a tratti, rivela ancora la sapienza e l’abilità della mano che l’ha costruita. Lasciato alle spalle un primo bivio (sentiero per La Sellaccia e il Colle della Gianna), si raggiunge il centro del vallone (bivio per il Lago Superiore e il Rifugio Vitale Giacoletti), che si risale con splendido percorso. In prossimità dell’imbocco per il sentiero che risale al Coulour del Porco e conduce al Rifugio V. Giacoletti, si riattraversa il rio e ci si porta sulle pendici erbose dei pascoli che scendono da Pian Armoine. Con ampi tornanti, il sentiero prende quota e raggiunge il bivio per il Colle Armoine; da qui, con un lungo percorso a mezza costa, si ritorna verso il centro del vallone principale, da dove, sulla sinistra, parte il Sentiero del Postino, tracciato realizzato nel periodo bellico, probabilmente al fine di agevolare le comunicazioni tra le casermette militari, ora attrezzato con catene nei tratti più esposti. Ancora qualche tornante, piuttosto ripido, e si raggiunge Pian Mait, contornato dalle pareti rocciose delle Rocce Fourioun, del Monte Granero e del Monte Meidassa. Attraversato il pianoro, ci si inerpica lungo il ripido tracciato che, a stretti tornanti, conduce alla Casermetta delle Traversette. A pochi metri di distanza, il sentiero continua verso il Passo del Luisas; lo si tralascia e si segue il sottile tracciato che porta nei pressi dell’imbocco del Buco di Viso e, con alcuni tratti impervi ed esposti (infidi qualora innevati), allo stretto valico delle Traversette (mt. 2950 s.l.m.).

tratto dalla brochure edita dal Parco del Po Cuneese, intitolata “L’Antica Via del Sale”. Litostampa Mario Astegiano – Marene (luglio 2003); testi di G. Palladino e A. Gaggino

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