“Passeggiare, ragionando sulla ruralità attiva di un tempo e l’abbandono di oggi, dove tanti anelli di quella catena si sono spezzati, ma il territorio rimane intelligibile: per raccontarci confini e connessioni, felicità e rassegnazione, progetti e rese, emigrazioni e ritorni. Mentre l’universo degli uomini fluttua, il patrimonio naturale si organizza, ma scopriremo che il paesaggio naturale è utopia e con l’aiuto di tutte le forze fisiche che agiscono da sempre potremo indagare le sezioni del suolo e del sottosuolo; osservando l’intimità dei boschi, approfondire il concetto di risorsa e di sfregio (l’onnipresenza del rifiuto), anche l’ambito dei rifiuti si confronta con la lentezza; mulattiere e muretti a secco le primordiali infrastrutture, saranno un altro tema osservato”.